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                                    3300Avevo nove anni . Dovrei poi continuare con la profonda riconoscenza e stima per il caro maestro di pianoforte Ugo Amadei. A seguire, l'allora direttore del Liceo Musicale di Varese Riccardo Malipiero e gli insegnanti di armonia e composizione Angelo Mazza, Silvia Bianchera Bettinelli, Pippo Molino e Giuseppe Giuliano. Per lo studio dell'organo ho incontrato Luigi Molfino e Giancarlo Parodi. Ciascuno di questi insegnanti, in misura diversa, mi ha aiutato nel percorso scolastico. In seguito, con i corsi di improvvisazione organistica di Arcore tenuti da K. Ostrowski, F. Blanc, M. Clerc, T. Flury e W. Seifen ho avuto modo di raggiungere quel di pi%u00f9 che mi interessava soprattutto per il proseguimento della ricerca di uno stile personale. Ancora una domanda sull%u2019ispirazione. Come sceglie i testi su cui impostare e dedicare la sua scrittura compositiva? Scrive anche su committenza?Un testo di musica ti attrae per la profondit%u00e0 di significato, per la musicalit%u00e0 gi%u00e0 contenuta nei versi e per la possibilit%u00e0 offerta di essere impiegato in alcune circostanze legate al calendario liturgico. Altre volte il testo diventa un tarlo che rode e che non ti lascia in pace e cos%u00ec, magari da un intuizione su come rendere musicalmente un concetto, un'espressione o un'invocazione, nasce il primo nucleo di quella che poi diventer%u00e0 la piccola o grande composizione. E' accaduto cos%u00ec per il Memorare . Penso che un testo per essere compreso debba appunto diventare un amico, un compagno di strada. Per quanto riguarda la scrittura su committenza devo dire che giunge dal Seminario di Venegono per gli inni dei nuovi candidati al sacerdozio e poi dalle Edizioni Rugginenti di Milano, dalle Edizioni Carrara di Bergamo e dalle Edizioni Carus di Stoccarda. Molto dibattuto, ancora oggi, %u00e8 il problema dell%u2019interpretazione musicale. Vi %u00e8 ancora un%u2019ampia disputa sulla sua natura se sia un%u2019attivit%u00e0 creativa oppure semplicemente tecnica.Qual %u00e8 il suo rapporto con le sue opere, da questo punto di vista? E ancora, una volta rese pubbliche le sue composizioni, ritiene che non appartengano pi%u00f9 al compositore, ma all%u2019esecutore, oppure vuole che le esecuzioni rispondano ad una idea precisa riscontrabile dalla partitura?Non so se %u00e8 azzardato affermare che per la musica si incontrano tre libert%u00e0: quella del compositore, quella dell'interprete e quella dell'ascoltatore. Molti grandi interpreti con la loro libert%u00e0 rendono pienamente ci%u00f2 che %u00e8 stato scritto dai grandi compositori e molte volte accade che arrivi anche qualcosa in pi%u00f9. Per quanto riguarda l'appartenenza delle opere penso che ci si debba regolare come con i figli. Una volta generati bisogna lasciare che incontrino il mondo con tutto quello che di positivo e negativo comporta (per la musica dobbiamo intendere ovviamente interpreti bravi e meno bravi). In fondo bisogna mettere poi la libert%u00e0 degli ascoltatori di gradire e non gradire ci%u00f2 che viene proposto. Rubriche
                                
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