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𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗿𝗮𝗹𝗶 𝗔𝗚𝗔𝗖𝗛

𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗿𝗮𝗹𝗶 dell'arco Alpino 𝗔𝗚𝗔𝗖𝗛  https://agach.eu/it/MITGLIEDER/U_S_C_I_---Sondrio/u_s_c_i_---sondrio.html 𝗨𝗦𝗖𝗜 𝗦𝗼𝗻𝗱𝗿𝗶𝗼 𝗲̀ 𝗱𝗮 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹'𝗨𝗻𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗿𝗮𝗹𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹

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Il Prof. Balatti e Alberto Melazzini

Primavera del 1964. Liceo Ginnasio statale "Giuseppe Piazzi" di Sondrio. I dirigenti della scuola deliberano di apporre sulla facciata dell'edificio una lapide marmorea eretta in memoria degli ex-studenti dell'Istituto caduti durante il II conflitto mondiale. Per la cerimonia di inaugurazione il preside, prof. Giacomo Balatti, al fine di dare più lustro alla solennità del momento, propone l'esecuzione di alcuni brani adatti a rievocare il sacrificio dei nostri soldati. 
Una rapida rassegna fra gli stessi studenti porta ben presto alla nascita di un piccolo e improvvisato gruppo corale la cui direzione viene affidata al prof. Renato Busin, appassionato cultore di canti popolari, già ufficiale degli Alpini e reduce dalla campagna di Russia. Per alcuni appartenenti a quel primo sparuto drappello di aspiranti cantori il momento è occasione per promuovere l'idea di un sodalizio corale stabile, capace di mantenere vivo, anche per il futuro, il ricchissimo patrimonio musicale della tradizione. Subito il progetto si concretizza: la sezione valtellinese del Club Alpino Italiano, col patrocinio del suo presidente prof. Bruno Credaro, dà il proprio assenso all'uso del nome e della propria sede sociale, ma soprattutto si rivela preziosa fonte di quella che costituisce l'insostituibile materia prima per un coro: la voce di persone disposte a farne parte: in tutto una trentina di elementi. La direzione spetta "di diritto" al prof. Renato Busin.
Il Prof. Busin con Siro Mauro
Mentre procede il lavoro di impostazione dei primi canti, il neonato sodalizio avverte anche la necessità pratica di darsi un'organizzazione sul piano amministrativo. Si procede alla nomina di un presidente: la scelta cade sul prof. Luigi Livieri, persona di vasta cultura umanistica, di solida preparazione musicale, ma soprattutto di grande levatura umana e morale. 

Si pensa anche di dotare il coro di un'uniforme. La scelta stilistica non può che richiamarsi ai colori sociali del glorioso stemma del CAI: il blu per la maglia, l'argento per i pantaloni, quest'ultimo opportunamente sostituito, per ovvie ragioni, da un più sobrio grigio perla. Dopo qualche breve concerto di prova, eseguito in circostanze informali e non troppo impegnative, finalmente, il coro si presenta ufficialmente alla cittadinanza. Lo fa nel corso di una serata in cui è ospite della sala conferenze della Camera di Commercio. Durante la presentazione, il prof. Livieri illustra le finalità del neonato gruppo, ne chiarisce gli intenti e rivendica per il coro quel ruolo di mediazione col pubblico rispetto ai genuini e spontanei valori che caratterizzano la tradizione e la cultura di un popolo.


Il Prof. Luigi Livieri con Erio della Maddalena

Il presidente del CAI Bruno Melazzini

L'inizio, anche perché corroborato dall'entusiasmo tipico dei neofiti, sembra dunque molto promettente. 
Col passare del tempo insorgono tuttavia le prime difficoltà e cominciano le prime defezioni da parte di alcuni coristi.L'organico si assottiglia, e ciò accresce le difficoltà e rende poco proficuo il lavoro didattico e l'impegno degli elementi rimasti. Nell'estate del 1968 la ben poco onorevole partecipazione del coro al concorso nazionale di Borno, nel bresciano, ne sancisce, quasi in maniera ufficiale, lo stato di crisi. Busin, per ragioni personali, ma forse perché deluso e amareggiato per il precipitare degli eventi, rassegna le dimissioni lasciando così il coro allo sbando. Inizia da questo momento un periodo di volenteroso ma poco produttivo interinato durante il quale la direzione è affidata dapprima a G. Carlo Grillo Della Berta, un organista dilettante, poi a Walter Villa, musicista autodidatta e semplice corista appartenente alla sezione dei bassi.
Walter Villa e Bruno Dioli

Fin dall'inizio appare però chiaro che nessuna di queste soluzioni è compatibile con le aspettative future del coro. 
L'anno successivo, finalmente, la svolta: dopo lunghe trattative, viene invitato ad assumere la direzione del complesso Siro Mauro, valente direttore cresciuto alla scuola di navigati maestri e che ha già dato prova delle sue capacità alla guida di altri Cori Valtellinesi. 

Con l'avvento di Siro Mauro gli anni difficili sono finalmente conclusi; da questo momento in poi la carriera del coro conoscerà uno sviluppo caratterizzato da un crescendo di successi e di affermazioni lungo tutto il trentennio durante il quale Siro Mauro ne rimarrà alla direzione. 
Nel 1973 si registra anche un avvicendamento nella carica di presidente: Luigi Livieri, rassegnando le dimissioni per ragioni di salute, suggerisce come auspicabile candidato alla successione l'avvocato Piero Camanni, uomo di non eccelse qualità musicali (lui per primo si definisce stonato) ma in compenso permeato di quelle doti di onestà, di franchezza, di semplicità e di abnegazione che caratterizza la sua appartenenza (orgogliosamente dichiarata) al corpo degli Alpini.


Il Prof. Giuseppe Fojanini, Presidente onorario del Coro

Piero Camanni, secondo Presidente del Coro

Dopo un sapiente e faticoso lavoro di restauro, non disgiunto da qualche iniziale difficoltà, in pochi anni il gruppo entra a pieno titolo nel novero delle più prestigiose compagini corali italiane. Ne è tangibile prova la lusinghiera affermazione al concorso nazionale di Genova nel 1973; in tale occasione il coro conquista, e solo a seguito di una lunga diatriba fra i membri della giuria riguardo la designazione del vincitore, il secondo posto assoluto. 
Poco più di un anno dopo, l'eco del successo ottenuto procura al complesso un prestigioso invito per un concerto al Teatro Regio di Torino durante il quale un numerosissimo e competente uditorio riserva al coro un'accoglienza trionfale. I riconoscimenti via via meritati dal gruppo risvegliano anche l'interesse delle autorità locali. 
È di questi anni l'incarico ufficiale da parte del Comune di Sondrio di rappresentare la cittadinanza alle articolate manifestazioni inerenti il gemellaggio (ideato un decennio prima) con la cittadina tedesca di Sindelfingen, piccolo ma importante centro industriale del Baden Württemberg.
Il Coro a Sindelfingen

Si stabiliscono così cordiali e affettuosi rapporti con un gruppo locale, il Coro Liederkranz, col quale si ripeteranno numerosi incontri di canto e di amicizia fino al momento attuale. Ancora in quegli anni, per mandato delle Autorità comunali, ma spesso anche a seguito di inviti spontanei, il coro si rende in più occasioni protagonista e portavoce presso le comunità italiane residenti in terra elvetica dove di volta in volta dà vita a concerti in svariate città fra le quali ricordiamo Coira, Zurigo, Locarno, St. Moritz e altri centri minori. 
Nel 1979 il gruppo viene coinvolto in un impegno di rilevanza internazionale: è infatti chiamato a Nizza a rappresentare l'Italia in occasione delle manifestazioni che fanno da corollario alla designazione del Paese che dovrà ospitare i campionati mondiali di sci per l'anno successivo. 
Nel 1983, nel quadro di una manifestazione concepita da una associazione culturale parauniversitaria di ispirazione cattolica, il complesso è chiamato a dar vita ad un intero concerto nella Sala Grande del Conservatorio "Verdi" di Milano. Il consenso di pubblico e di critica conquistato nel corso della serata risulterà degno dell'importanza e del prestigio del luogo.

Il Coro 1° classificato al concorso di Appiano Gentile nel 1984

Concerto improvvisato davanti all'Opera House di Sydney

Nel 1984 ricorre il ventesimo anniversario della sua fondazione e il coro, quasi a voler nobilitare l'importanza dell'evento, è protagonista di due memorabili vicende: un concerto nella Roma capitale, dove è ospite della comunità valtellinese colà residente e la conquista del primo posto assoluto al concorso nazionale di canto corale di Appiano Gentile. Uno fra gli eventi più significativi giunto ad arricchire il suo ormai prestigioso curriculum è però rappresentato dalla lunga trasferta in Australia che il coro, nell'agosto del 1985, si accinge a compiere su invito della Regione Lombardia con l'intento di dar vita ad un incontro con le comunità italiane del Nuovissimo Continente. Nella circostanza sarà protagonista di svariati concerti a Perth, Sidney ed in altri centri minori. 

Degni di particolare menzione, durante la tournée intercontinentale, i concerti per la Radio australiana e per il parlamento della Western Australia alla presenza del Primo ministro. Di non minore valenza, anche se di più modesto impegno, è da ritenersi la partecipazione del coro alla cerimonia di apertura delle gare mondiali di sci di Bormio nel gennaio dello stesso anno. Nel corso dell'evento conoscerà l'onore di una sia pur breve apparizione televisiva in Mondovisione. 

L'anno successivo, nel 1986, vede la luce ad Appiano Gentile una speciale edizione del medesimo concorso che già aveva decretato la vittoria del complesso due anni prima; viene denominata in proposito "Superconcorso" perché è rigorosamente riservata ai soli cori vincitori delle precedenti quindici edizioni. Ancora una volta il Coro C.A.I. di Sondrio si classifica al primo posto.


La vittoria del Coro al superconcorso

Il coro sulla riva del mare... Copacabana

Il crescente successo assicura nuovi inviti e nuove e sempre più gratificanti opportunità: citiamo in proposito un concerto a Firenze nel 1987, seguito a breve distanza dall'omaggio musicale offerto dal coro, su mandato delle autorità regionali della Lombardia, alla figura di papa Giovanni Paolo II che sta trascorrendo un breve periodo di vacanza in Cadore. Nel 1989 il coro è protagonista di un memorabile concerto a Perugia dove, per iniziativa di una associazione culturale del posto, viene invitato per una serata presso la Sala dei Notari, nello storico Palazzo dei Priori, sede del municipio cittadino. Il bilancio della riuscitissima manifestazione richiama alla memoria lo strepitoso successo ottenuto al Regio di Torino nel 1975. Nel 1990 si apre una stagione densa di avvenimenti di rilevanza internazionale che vede il coro impegnato in una seconda tournée, questa volta in America Latina. 

Durante le due settimane di permanenza nel Nuovo Continente si registrano tappe importanti a Buenos Aires, San Paolo, Rio de Janeiro, ognuna caratterizzata dall'incontro con le autorità locali e con le comunità italiane ivi residenti, contrassegnate ciascuna da altrettanti concerti anche in prestigiosi teatri. 
Dopo una lunga serie di impegni di minor rilievo, quasi a significare una sorta di pausa di riposo dopo le defatiganti trasferte intercontinentali, si dischiude per il coro, a partire dal 1995, un altro periodo ricco di avvenimenti più significativi. Nel settembre di quell'anno sarà infatti artefice di un concerto dedicato all'arcivescovo di Milano, cardinale Martini, in visita pastorale in Valchiavenna, e che vedrà anche la partecipazione del Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro. 
Breve segnalazione merita un sia pur fugace intervento in occasione della tappa sondriese del Giro d'Italia nel corso della quale il coro vivrà l'esperienza di una diretta TV. Fra i sostenitori del gruppo figura un personaggio che merita un posto di rilievo in questa succinta narrazione: Carlo Caputo. 
Venuto dalla gavetta delle scuole alberghiere, si è conquistato in anni di duro lavoro un meritatissimo posto di primo piano nel mondo del turismo e dell'alta ristorazione internazionale.

 


Il Coro a Dusseldorf

Concerto nella chiesa di Temppeliavkio di Helsinki
Proprio in virtù di questa sua appartenenza, al fine di propagandare i prodotti eno-gastronomici valtellinesi in terra di Germania, dove è titolare di un esclusivo locale, si fa promotore di una serata durante la quale il coro è chiamato a sottolineare con il canto la presentazione dei vini e dei più rinomati piatti della tradizione gastronomica nazionale. Come sede dell'evento viene designata la città di Düsseldorf, capitale della Renania Vestfalia, dove avrà vita un apprezzato concerto nella hall di un lussuoso hotel alla presenza di personaggi del bel mondo internazionale. 
Ogni anno, nell'imminenza del Natale, durante un concerto augurale, è tradizione presentare alla cittadinanza i nuovi canti che si sono aggiunti al repertorio del coro, quasi a volerne dimostrare l'impegno e la persistente vitalità. Ma quello del 1997 sarà un concerto del tutto particolare: in questa occasione,il Sindaco di Sondrio,conferisce infatti al direttore Siro Mauro la cittadinanza onoraria "per avere, alla guida del suo coro, dato lustro per trent'anni al nome della città." E' il primo a ricevere tale onorificenza dalla città di Sondrio.

Nel 1999, per iniziativa di Carlo Caputo, e con i medesimi intenti che avevano ispirato la missione canora a Düsseldorf, il coro si accinge ad affrontare una nuova tournée; questa volta sarà la Finlandia ad ospitarlo per una serie di concerti ad Helsinki e nei dintorni. 

Il nuovo Millennio si apre all'insegna di grandi cambiamenti.


Da tempo, Siro Mauro, ormai alla guida del gruppo da più di un trentennio, va affermando la necessità di un avvicendamento nella direzione del coro. 
Da uomo responsabile quale è sempre stato, al fine di assicurare una continuità artistica e didattica a una compagine che ha conosciuto fino a quel momento la pienezza di una luminosa carriera, avverte come un dovere la necessità di affrontare la ricerca di un nuovo direttore. 
La scelta cade sulla persona di un giovanissimo maestro: Michele Franzina. 
Diplomato in trombone a coulisse presso il Conservatorio "Verdi" di Como, non ha, in quel momento, particolare esperienza in direzione di canto corale, ma dopo un anno di tirocinio, durante il quale Siro Mauro lo sottopone alla sua amorevole e qualificata tutela, viene in breve ad assumere a pieno titolo la compiutezza del ruolo che gli compete. 
Quasi a voler significare il compimento della propria missione, l'anno successivo, il 10 Ottobre del 2001, vinto da un male che non conosce rimedio, Siro Mauro conclude la sua vicenda terrena. Lascerà in tutti la sensazione di un vuoto incolmabile.
 
                                                               

Sotto la guida di Michele Franzina il coro prosegue ora la sua attività con immutato impegno a cui del resto fanno riscontro i nuovi successi conseguiti.
Diverse trasferte portano il coro in località della vicina Svizzera (Lugano,Bellinzona ecc.). E' inoltre chiamato da varie comunità Italiane,ad esibirsi in occasione di importanti feste locali (Roma nel 2004,Siena e Bisegna nel 2007).
Nel 2009,presso l'aula di Montecitorio,rappresenta la Lombardia al Concerto di Natale della Coralità di Montagna.

Il 2010 è caratterizzato dal cambio della presidenza. A rappresentare il coro viene eletto Aurelio Benetti,noto Architetto Valtellinese di origini Trentine,appassionato di coralità alpina e popolare fin da ragazzo,con il quale il sodalizio aveva già avuto modo di collaborare,in particolare nel 2007 per il concerto del coro della SAT a Sondrio e,contemporaneamente,per la mostra sulle origini della coralità alpina e popolare,allestita presso la sala delle mostre del Palazzo della Provincia.

L'attività prosegue con entusiasmo e impegna il coro in numerose trasferte di prestigio,che lo portano ad esibirsi a Padova presso il famoso Caffè Pedrocchi e nella basilica di Sant'Antonio,nell'Abbazia cistercense di Morimondo (MI) e al Teatro Govi di Genova Bolzaneto.
Nel 2013 partecpa a Torino,alla manifestazione "Cori in Città",in occasione del 150° di fondazione del Club Alpino Italiano,esibendosi con altri gruppi in piazza San Carlo e con un doppio concerto,presso la Real Chiesa di San Lorenzo.
Il 2014 è l'anno del 50° di fondazione,ed il coro lo festeggia con varie iniziative. Senza nulle togliere alle trasferte di Cremona,Firenze,Melegnano ecc,la più importante è senza dubbio,quella a Roma presso la Città del Vaticano,con l'esibizione in Piazza San Pietro,all'udienza generale di Papa Francesco e la Santa Messa solenne,presso l'altare della Cattedra della Basilica Petrina.

A sugellare l'importante compleanno,al Concerto di Natale,viene presentato un triplo CD con 50 canti,accompagnato da un libro riccamente illustrato e documentato.
Va segnalato un'evento associativo importante a cui il Coro C.A.I. Sondrio ha contribuito da protagonista,assieme ad altri 13 cori C.A.I. Italiani: La costituzione,alla fine del 2014 dopo numerose riunioni,del Centro Nazionale di Coralità come Struttura Operativa all'interno del C.A.I. nazionale,con lo scopo di coordinare tutti i cori C.A.I. d'Italia (attualmente 74) e di promuovere la coralità all'interno del C.A.I. ed in accordo con lo stesso.
Gli accordi di scambio con cori importanti a livello nazionale,portano il sodalizio ad esibirsi in luoghi di prestigio,tra cui il Teatro Regio di Parma (2015).
Un cenno a parte merita l'istituzione di una rassegna di canto corale che giunge con scadenza annuale a celebrare l'anniversario della morte del compianto maestro: il "Memorial Siro Mauro",manifestazione alla quale,vengono invitate importanti formazioni canore.


Roma - Scalinata di Trinità dei Monti

Lugano - Palazzo dei congressi


Nel corso dell'edizione 2007 di tale evento, il coro si troverà affiancato nel concerto dal numero uno delle corali italiane: la SAT di Trento. 
Un sia pur succinto riassunto della storia del coro,non sarebbe completo senza un breve cenno alla sua produzione discografica. 
Dal 1974, dopo il successo dell'incoraggiante piazzamento al concorso di Genova, il gruppo ha per ben nove volte affidato ai supporti tecnici gran parte del proprio repertorio attraverso la registrazione di quattro LP e di cinque Compact Disc.
L'ultimo dal titolo "Il colore dei canti,il calore di una storia",viene realizzato nel 2014,accompagnato da un libro (come già accennato in precedenza),in occasione del 50°.

A conclusione di questo breve profilo storico, ci sia consentita una considerazione finale: da sempre, ogni aspetto dell'attività umana, nella gioia o nel dolore, nell'esultanza dei giorni di festa, o nei bui momenti dello sconforto, è stato espresso dal canto. 

Il coro, durante la sua più che cinquantennale carriera, nel corso di oltre ottocento concerti, ha saputo dare voce a tutta l'infinita gamma dei sentimenti umani. 

Ciò che ha rappresentato nel suo passato possa valere, così ci auguriamo, anche per gli anni futuri.