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Rubriche
Suoni di pochi millisecondi che il nostro
orecchio non riesce a isolare, ma una
macchina sì.
Allora viene da pensare che il portamento
lo fanno sempre tutti quando cantano e che
l’unica variabile in gioco sia quanto tempo
ci mettono a realizzarlo.
Se sono pochi
millisecondi, nessuno
lo sente e il direttore
non soffre; se si
allunga diventa
chiaramente
percepibile e lo
accettiamo in certi stili
e repertori e in altri no.
Eppure molti segnali ci
inducono a credere che
fosse largamente
praticato anche in quei
repertori in cui noi solitamente lo
censuriamo.
Ad esempio, un abbellimento raccontato
da Girolamo Diruta nel suo
Transilvano
(1593 e 1622) e da lui chiamato
Clamatio
viene da lui collocato (nella sua versione
intavolata per tastiera) prima della prima
nota della canzone di Antonio Mortaro
della
L’albergona”
e consiste proprio in
una rapida figurazione ascendente che
parte una terza minore sotto della nota
reale e che sembra imitare sulla tastiera il
portamento della voce.
Nell’esempio i primi quattro pentagrammi
sono quelli della versione “pulita” della
canzone strumentale, i due sistemi inferiori
di cinque e otto righe, sono quelli della
versione intavolata per tastiera e arricchita
degli abbellimenti.
La piccola C. sotto la nota iniziale indica
allo studioso la presenza di questo
abbellimento. Si può leggere una versione
scannerizzata del Transilvano al seguente
link:
http://visualiseur.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5
12196
Ma numerosi altri abbellimenti raccontati
da innumerevoli trattati ci presentano
comportamenti analoghi: la cosidetta
Esclamazione Accessiva
che troviamo in
Lulli, il
Flatté
e la
Tierce Coulée
che
troviamo in Quantz, in C. Ph. E. Bach e in
praticamente tutti i trattati della stessa
epoca.
Le
Tirate
che sono praticamente
onnipresenti nelle intavolature per tastiera
di brani vocali, tanto che viene da
chiedersi ce queste
Tirate
ascendenti o
discendenti non vogliano in qualche modo
imitare sulla tastiera quello che i cantanti
praticavano nelle loro esecuzioni normali
(cioè con abbellimenti estemporanei
improvvisati al momento dell’esecuzione).
Verrebbe la voglia di provare ad eseguire
portamenti un po’ dappertutto, giusto per
verificare con le nostre orecchie se sono
poi così brutti come molti sostengono o se
un coro e un direttore coraggiosi possono
arrivare a cambiare la moda del momento.